Le nuove costruzioni, se si tratta di edifici o ville private, molto spesso dispongono di cantine, box, spazio hobby, etc...che sovente si pensa di non riscaldare per ottenere comunque un risparmio energetico. La risposta è: non è sempre cosi'!
Tutto dipende dalla disposizione e dimensione dei locali, dagli elementi costruttivi e quindi dagli scambi termici che ne derivano. L'attenzione da porre è principalmente sugli elementi che costituiscono questi ambienti, quindi dalla temperatura che si instaura all'interno di tali locali e come sono fatti gli elementi di separazione con i locali riscaldati. E' bene quindi tenere presente quali sono i locali riscaldati e quali quelli non riscaldati, curando i dettagli degli elementi costruttivi e delle aperture, cosi' da limitare gli scambi termici e quindi il fabbisogno di potenza per il riscaldamento.
In sostanza è buona norma studiare il problema prima di giungere ad una soluzione, in primo luogo valutare qual è la temperatura che si instaura in tali locali (in dipendenza di quella esterna o del terreno e di quella interna). Solo valutando una temperatura di essi è possibile ottimizzare l'isolazione degli elementi di separazione con i locali riscaldati, quali murature, solai, porte, finestra, vetrate, etc...
Molto spesso effettuando un calcolo di disperdimento energetico si ottiene un risultato di fabbisogno di potenza globale indipendente dal riscaldamento di tali locali. Se è vero che sul totale non si ha alcun vantaggio o svantaggio, innanzitutto a questo punto conviene riscaldare, perchè cosi' si puo' avere un maggiore comfort nei momenti in cui si utilizzano tali ambienti. In secondo luogo, ma di non minore importanza non si ha il rischio di muffa e condensa sulle pareti, solai, soffitti, che danno sul non riscaldato. Ovvio che se un locale riscaldato è affiancato ad uno non riscaldato, cio' richiede un'isolazione delle pareti, ed inoltre come conseguenza si ha una maggiorazione del fabbisogno di potenza.
Tutto cio' si traduce anche in una riduzione del comfort degli utenti, in termini ad esempio di temperature diverse per i diversi ambienti. Come esempio pratico si puo' pensare ad un divano appoggiato su una parete esterna o non riscaldata, che sicuramente come temperatura risente di tale disposizione.
Un giusto compromesso è quello di temperare tali locali, cioè mantenere una temperara costante intorno ai 16-18°, in maniera tale da evitare problemi di muffa e condensa anche negli ambienti non riscaldati; questo spesso diventa un grosso problema quando si usano questi spazi come dispense o come locali armadi (per il cambio stagione).
Insomma prima di effettuare una scelta bisogna ricorrere ad una valutazione preliminare dei consumi, in un caso e nell'altro; nonchè alla valutazione dei problemi localizzati che ne potrebbero derivare.
Team Onjob21.com
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