sabato 6 aprile 2013

Recupero strutturale di tetti a falde

Il recupero strutturale di tetti ad una o più falde si rende necessario per le case di vecchia costruzione oppure quelle che hanno presentato un danno dovuto a differenti azioni. Al fine di effettuare un buon recupero è necessario valutarne le cause che hanno portato al degrado, prima di effettuare ogni ipotesi di intervento. 




1)SOLAIO IN LEGNO-RIPRISTINO CON USO DI RESINE E BARRE IN VETRORESINA per ripristinare la sicurezza dell’appoggio senza danneggiare affreschi o controsoffitti e senza puntellature quando non si vuole sostituire la trave. Si lavora dall’alto rimuovendo ogni quanto per mettere a nudo la testa della trave per una porzione limitata alla possibilità di intervenire; si scopre la testa liberandola dall’ammorsatura nel muro e si ripulisce per individuare le parti marcite da tagliare e quindi procedere al taglio. Si eseguono fori di diametro, lunghezza e posizione calcolati, per effettuare una chiodatura mediante barre di vetroresina posizionate in attesa della parte ricostruita al fine di assicurare la collaborazione. Si ricostruisce la parte da sostituire mediante getto di conglomerato di resina ed inerti in casseratura predisposta; a presa avvenuta si scassera e ripristina la muratura.
Per travi di modeste dimensioni e modesto degrado si praticano i fori per l’armatura, si inietta la resina, si pongono in opera le barre che vengono sigillate ancora con resina fluida.

2)TETTO A FALDE IN LEGNO-CONTROVENTO ED IRRIGIDIMENTO PER SOSTITUZIONE per ottenere l’irrigidimento e controventatura mediante nuovo tavolato disposto ortogonalmente alla pendenza della falda ben collegato alla struttura  quando il piano di appoggio del manto si instabile, deteriorato,mal collegato alla struttura. Si rimuovono il manto di copertura e il piano da sostituire. Si effettua la posa in opera del tavolato di legno d’abete di 2.5-4cm, a perfetto contatto di coste e testate, collegamento a linguetta, a tenone, a battuta semplice, chiodata ai listelli della struttura in legno, posto in opera a partire dalla gronda;per filari paralleli e sfalsati si effettua la posa in opera del manto.

3)TETTO LIGNEO A FALDE CON STRUTTURA POGGIANTE SU TIMPANI-CONTROVENTATURA E IRRIGIDIMENTO DELLE FALDE,COLLEGAMENTO AI TIMPANI per aumentare la rigidezza delle falde,per collegarle ai timpani dei corpi di fabbrica e lavorare senza intervenire sulla parte strutturale principale. Questa soluzione è adottata quando si può cambiare la vista dell’intradosso della struttura e per irrigidire le coperture semplici in legno, ben conservate.
Si inseriscono tra i travicelli dei travetti in legno 8x8 o 10x10cm; si collegano ai travicelli mediante piastre angolari in acciaio con viti;si eseguono i fori in corrispondenza della prosecuzione dell’intradosso del travetto e se possibile anche in corrispondenza dell’intradosso della trave di colmo e del laterale o dell’intradosso dei dormienti. Si procede col taglio della muratura tronco-conica in asse con i fori, dalla parte opposta alla struttura lignea, per la posa in opera, su superficie resa piana da malta cementizia, di piastra per l’ancoraggio dei tiranti che terminano o con asola o con tondino. I tiranti restano vincolati al colmo, ai dormienti, ai travetti per una lunghezza di 80cm e infine si realizza una controventatura mediante croce di s.Andrea mediante tavole di 25mm.

4)TETTO LIGNEO A PADIGLIONE-CREAZIONE IN SITO DEL CORDOLO IN C.A. per realizzare un cordolo in c.a. per rendere uniforme il carico sulla muratura, ed effettuare un collegamento continuo con la muratura. Si effettua quando il tetto non è collegato alla muratura portante e la distribuzione dei carichi sulla muratura non è uniforme.
Si procede per puntellatura per intero ovvero puntellatura per singole parti se si procede alla realizzazione del cordolo per cantieri, se occorrono fare interventi più complessi, il cordolo va programmato nel momento del minor carico del tetto. Si effettua il taglio a sezione obbligata della muratura per un’altezza del cordolo di 20cm e per l’intera larghezza della muratura; si predispongono dei collegamenti tra struttura lignea e cordolo da gettare,
considerando le seguenti ipotesi:

a) Si collega il dormiente che viene conservato al cordolo, mediante tondini di acciaio predisposti ad uncino del cordolo, filettati e fermati con dadi sull’estradosso del dormiente,si collegano i puntoni al dormiente e raramente al cordolo.

b) Si elimina il dormiente ed si interpongono tra cordolo e puntone elementi lignei. Si vincolano con bulloni i puntoni alle zanche, si annegano le stesse nel cordolo che viene gettato, si inseriscono gli elementi lignei sagomati che vengono chiodati o bullonati alle zanche.

c) Si crea il bordo superiore del cordolo con inclinazione uguale a quella della falda, i puntoni vengono ancorati al cordolo con zanche imbullonate sulla linea mediana del puntone
si crea il cordolo sul timpano e si collega sul timpano la trave di colmo al cordolo.

5)TETTO IN LEGNO-IRRIGIDIMENTO E CONTROVENTATURA CONSEGUITE NEL PIANO DELLA STRUTTURA per migliorare le caratteristiche del tetto intervenendo sulla struttura. Si effettua per rafforzare la struttura o collegando le parti strutturali, o rafforzando solo alcuni elementi, o  inserendo nuovi elementi funzionali e quando i sottotetti non sono fruibili.
Si procede mediante più ipotesi di lavoro:

a)si impiegano tiranti metallici quando la catena esistente non dia affidamento o quando i puntoni esercitano spinta non contrastata sui muri, la struttura lignea deve essere integra;

b) si impiegano tiranti in legno formati da tavole di 4cm,larghe 20cm. sono chiodate ai puntoni e si collegano trave di colmo e puntoni;

c) si impiegano saettoni di legno formati da tavole di 4cm e larghe 20cm, collegate da distanziatori per impedire lo svergolamento, vengono collegate ai puntoni ai puntoni e al solaio mediante angolari in ferro e per bullonatura.

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